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La libreria di riferimento di Python |
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Questo modulo definisce alcune costanti utili per controllare le
classi di carattere ed alcune utili funzioni sulle stringhe. Per le
funzioni sulle stringhe basate sulle espressioni regolari, vedete il
modulo re.
Le costanti definite in questo modulo sono:
- ascii_letters
-
La concatenazione delle costanti ascii_lowercase e
ascii_uppercase descritte di seguito. Questo valore non
dipende dalla localizzazione.
- ascii_lowercase
-
Le lettere minuscole
'abcdefghijklmnopqrstuvwxyz'
. Questo
valore non dipende dalla localizzazione e non cambierà.
- ascii_uppercase
-
Le lettere maiuscole
'ABCDEFGHIJKLMNOPQRSTUVWXYZ'
. Questo
valore non dipende dalla localizzazione e non cambierà.
- digits
-
La stringa
'0123456789'
.
- hexdigits
-
La stringa
'0123456789abcdefABCDEF'
.
- letters
-
La concatenazione delle stringhe lowercase e
uppercase descritte di seguito. Il valore specifico
dipende dalla localizzazione e viene aggiornato quando viene
chiamata la funzione locale.setlocale().
- lowercase
-
Una stringa contenente tutti i caratteri che vengono considerati
lettere minuscole. Su molti sistemi questa corrisponde alla stringa
'abcdefghijklmnopqrstuvwxyz'
. Non cambiate la sua definizione:
l'effetto sulle funzioni upper() e swapcase()
è indefinito. Il valore specifico dipende dalla localizzazione e
viene aggiornato quando viene chiamata la funzione
locale.setlocale().
- octdigits
-
La stringa
'01234567'
.
- punctuation
-
La stringa di caratteri ASCII che vengono considerati caratteri di
punteggiatura nella localizzazione "C".
- printable
-
La stringa di caratteri che vengono considerati stampabili. Questa è
una combinazione di digits, letters,
punctuation e whitespace.
- uppercase
-
Una stringa contenente tutti i caratteri che vengono considerati
lettere maiuscole. Su molti sistemi questa corrisponde alla stringa
'ABCDEFGHIJKLMNOPQRSTUVWXYZ'
. Non cambiate la sua
definizione: l'effetto sulle funzioni lower() e
swapcase() è indefinito. Il valore specifico dipende
dalla localizzazione e viene aggiornato quando viene chiamata la
funzione locale.setlocale().
- whitespace
-
Una stringa contenente tutti i caratteri che vengono considerati di
spaziatura. Su molti sistemi questa include i caratteri spazio,
tabulazione, fine riga, return, formfeed e tabulazioni verticali. Non
cambiate la sua definizione: l'effetto sulle funzioni
strip() e split() è indefinito.
Molte delle funzioni fornite da questo modulo vengono anche definite
come metodi delle stringhe e degli oggetti Unicode; per maggiori
informazioni vedete ``Metodi delle stringhe`` (sezione
2.3.6). Le funzioni definite in questo modulo sono:
-
Deprecato dalla versione 2.0 di Python.
Utilizzate la funzione built-in float().
Converte una stringa in un numero in virgola mobile. La stringa deve
avere la sintassi standard per un numero in virgola mobile di Python,
facoltativamente preceduto dal segno ("+" o "-"). Notate
che si comporta in modo identico alla funzione built-in
float() quando ad essa viene passata
una stringa.
Note:
Quando passati in una stringa, i valori NaN e
Infinito possono venire restituiti, in funzione
della sottostante libreria C. L'insieme specifico delle stringhe
accettate che causano questi valori dipende interamente dalla
libreria C, che è variabile.
-
Deprecato dalla versione 2.0 di Python.
Utilizzate la funzione built-in int().
Converte una stringa s in un intero in una data base. La
stringa deve consistere di una o più cifre, facoltativamente
precedute dal segno ("+" o "-"). La base predefinita
è 10. Se è 0, una base viene scelta in funzione dei caratteri
iniziali della stringa (dopo che il segno è stato eliminato):
"0x" oppure "0X" significa 16, "0" significa 8, tutto
il resto significa 10. Se la
base è 16, viene accettato il prefisso "0x" or "0X",
sebbene non richiesto. Si comporta in modo identico alla funzione
built-in int() quando viene ad essa passata una
stringa. (Altre note: per un'interpretazione più flessibile delle
costanti numeriche, utilizzate la funzione built-in
eval().)
-
Deprecato dalla versione 2.0 di Python.
Utilizzate la funzione built-in long().
Converte la stringa s in un intero long nella base
data. La stringa deve consistere di una o più cifre,
facoltativamente precedute dal segno ("+" or
"-"). L'argomento base ha lo stesso significato della
funzione atoi(). Un valore finale "l" o
"L" non viene ammesso, a meno che la base non sia 0. Notate che
quando invocata senza specificare la base o con la base
impostata a 10, si comporta in modo identico alla funzione built-in
long() quando viene ad essa passata una
stringa.
-
Restituisce una copia della parola con soltanto il suo primo
carattere in maiuscolo.
-
Divide l'argomento in parole, usando la funzione split(),
converte in maiuscolo il primo carattere di ogni parola utilizzando
la funzione capitalize(), e riunisce le parole usando la
funzione join(). Notate che sostituisce i caratteri di
spaziatura tra le parole con un singolo spazio ed elimina tutti i
caratteri di spaziatura ad inizio e fine stringa.
expandtabs( |
s[, tabsize]) |
-
Espande le tabulazioni in una stringa, per esempio li sostituisce
con uno o più spazi, in funzione della colonna corrente e del numero
di caratteri corrispondenti al tabsize dato.
Il numero di colonna viene reimpostato a zero dopo ogni fine riga
presente nella stringa. Non interpreta invece gli altri caratteri
non stampabili o le sequenze di escape. La dimensione di una
tabulazione è predefinita ad 8.
find( |
s, sub[, start[,end]]) |
-
Restituisce l'indice minore in s in cui viene trovata la
sotto stringa sub tale che sia interamente contenuta in
s[start:end]
. Restituisce -1
in caso
di fallimento. I valori predefiniti per start ed end, e
l'interpretazione dei valori negativi, sono gli stessi di quelli
considerati per le fette.
rfind( |
s, sub[, start[, end]]) |
-
Come find(), ma trova l'indice maggiore.
index( |
s, sub[, start[, end]]) |
-
Come find(), ma solleva l'eccezione ValueError
quando la sotto stringa non viene trovata.
rindex( |
s, sub[, start[, end]]) |
-
Come rfind(), ma solleva l'eccezione
ValueError quando la sotto stringa non viene trovata.
count( |
s, sub[, start[, end]]) |
-
Restituisce il numero di occorrenze (senza sovrapposizioni) della
sotto stringa sub presenti nella stringa
s[start:end]
. I valori predefiniti per
start ed end, e l'interpretazione dei valori negativi, sono
gli stessi di quelli considerati per le fette.
-
Restituisce una copia di s, ma con le lettere maiuscole
convertite in minuscole.
-
Restituisce una tabella di traduzione adatta per venire utilizzata
con la funzioni translate() o regex.compile(),
che mapperà ogni carattere in from nel carattere nella stessa
posizione in to; from e to devono avere la stessa
lunghezza.
Non utilizzate stringhe derivate da lowercase
e uppercase come argomenti; in alcune localizzazioni,
queste non hanno la stessa lunghezza. Per conversioni da maiuscolo e
minuscolo, utilizzate sempre le funzioni lower() ed
upper().
split( |
s[, sep[, maxsplit]]) |
-
Restuisce una lista delle parole della stringa s. Se il
secondo argomento facoltativo sep non è presente o è
None
, le parole vengono separate da stringhe arbitrarie di
caratteri di spaziatura (spazi, tabulazioni, fine riga, return,
formfeed). Se il secondo argomento sep è presente e non è
None
, specifica una stringa da utilizzare come separatore
di parole. La lista restituita avrà un elemento in più, aggiunto,
rispetto al numero delle occorrenze senza sovrapposizioni del
separatore nella stringa. Il valore predefinito del terzo argomento
facoltativo maxsplit è 0. Se è un valore diverso da zero,
vengono effettuate al massimo maxsplit divisioni, e la parte
rimanente della stringa viene restituita come ultimo argomento della
lista (così la lista avrà al più maxsplit+1
elementi).
Il comportamento di split su di una stringa vuota dipende dal valore
di sep. Se sep non viene specificato, o specificato
come None
, il risultato sarà una lista vuota. Se sep
viene specificato come una qualsiasi stringa, il risultato sarà una
lista contenente un elemento che è una stringa vuota.
rsplit( |
s[, sep[, maxsplit]]) |
-
Restituisce una lista delle parole della stringa s, esaminando
s dalla fine. A tutti gli effetti, la lista risultante delle
parole è la stessa restituita dalla funzione split(), ad
eccezione di quando il terzo argomento facoltativo viene
esplicitamente specificato e diverso da zero.
Quando maxsplit è un valore diverso da zero, vengono effettuate
al più maxsplit divisioni della stringa - quelle
più a destra - e la parte rimanente della stringa viene
restituita come primo elemento della lista (così, la lista avrà al
più
maxsplit+1
elementi).
Nuovo nella versione 2.4.
splitfields( |
s[, sep[, maxsplit]]) |
-
Questa funzione si comporta in modo identico a
split(). (In passato, split() veniva
utilizzata con un solo argomento, mentre splitfields()
veniva utilizzata con due soli argomenti.)
-
Concatena una lista o una tupla di parole, utilizzando le occorrenze
di sep. Il valore predefinito di sep è un singolo
spazio. L'espressione
"string.join(string.split(s, sep), sep)" è sempre equivalente a s.
joinfields( |
words[, sep]) |
-
Questa funzione si comporta in modo identico a
join(). (In passato, join() veniva utilizzata
con un solo argomento, mentre joinfields() veniva
utilizzata con due soli argomenti.) Notate che non esiste nessun
metodo joinfields() per oggetti di tipo stringa;
utilizzate piuttosto la funzione join().
-
Restituisce una copia della stringa con i caratteri iniziali
rimossi. Se chars viene omesso o è
None
, i caratteri di
spaziatura vengono rimossi. Se viene impostato e non è None
,
chars deve essere una stringa; i caratteri nella stringa
verranno rimossi dall'inizio della stringa su cui viene chiamato
questo metodo.
Modificato nella versione 2.2.3:
Il parametro chars non può essere passato in
versioni precedenti alla 2.2.
-
Restituisce una copia della stringa con i caratteri finali
rimossi. Se chars viene omesso o è
None
, i caratteri di
spaziatura vengono rimossi. Se viene impostato e non è None
,
chars deve essere una stringa; i caratteri nella stringa
verranno rimossi dalla fine della stringa su cui viene chiamato
questo metodo.
Modificato nella versione 2.2.3:
Il parametro chars non può essere passato in
versioni precedenti alla 2.2.
-
Restituisce una copia della stringa con i caratteri iniziali e
finali rimossi. Se chars viene omesso o è
None
, i
caratteri di spaziatura vengono rimossi. Se viene impostato e non è
None
, chars deve essere una stringa; i caratteri nella
stringa verranno rimossi da entrambe le estremità della stringa su
cui il metodo viene chiamato.
Modificato nella versione 2.2.3:
Il parametro chars viene aggiunto. Il
parametro chars non può essere passato in versioni precedenti
alla 2.2.
-
Restituisce una copia di s, ma con le lettere minuscole
convertite in maiuscole e viceversa.
translate( |
s, table[, deletechars]) |
-
Cancella da s tutti i caratteri che si trovano in
deletechars (se presente), e traduce i caratteri rimasti
utilizzando table. table deve essere una stringa di 256
caratteri, dove ogni elemento corrisponde alla traduzione del
carattere avente il valore corrispodente alla posizione all'interno
della stringa di traduzione.
-
Restituisce una copia di s, ma con le lettere minuscole
convertite in maiuscole.
-
- Queste funzioni rispettivamente giustificano a sinistra, a destra e
centralmente una stringa, in un campo di dimensione
data. Restituiscono una stringa di larghezza pari ad almeno
width caratteri, creata riempiendo la stringa s con degli
spazi fino al raggiungimendo della dimensione data, a destra, a
sinistra o ad entrambi i lati. La stringa non viene mai troncata.
-
Riempie una stringa numerica a sinistra, con degli 0 fino a che non
viene raggiunta la larghezza data. Le stringhe che iniziano con un
segno vengono gestite correttamente.
replace( |
str, old, new[, maxreplace]) |
-
Restituisce una copia della stringa str con tutte le
occorrenze della sotto stringa old sostituite dalla stringa
new. Se l'argomento facoltativo maxreplace viene
fornito, le prime maxreplace occorrenze vengono sostituite.
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La libreria di riferimento di Python |
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Release 2.3.4, documentation updated on 21. maggio 2005.
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